Da strumento di informazione e intrattenimento a fonte di insidie e pericoli. Com’è cambiata la televisione italiana, e come difendersi?
Monitorare, salvaguardare e tutelare gli utenti: è l’obiettivo primario di Utelit, l’Associazione Nazionale Utenti Televisivi e Consumatori. Nata nel 1999, l’Utelit grazie agli strumenti della democrazia partecipata, non solo si pone come argine alla deriva delle pubblicità ingannevoli, ma come vigilante sulle regole imposte dalle varie autorità per un corretto uso del mezzo televisivo.
Seguendo in prima linea, laddove sia necessario, anche gli iter giudiziari perché tali regole vengano rispettate e gli utenti tutelati.
Tutele e trabocchetti
Dagli anni Cinquanta in poi la televisione è uno dei mezzi di diffusione e comunicazione più popolare. Semplice, facile, alla portata di tutti. Capace di veicolare messaggi di ogni tipo. Di intrattenere e informare. Ma proprio questa sua facilità e accessibilità ne fa al tempo stesso un mezzo prezioso e pericoloso. Le insidie sono diverse.
C’è la possibilità che alcuni messaggi pubblicitari vengano fatti passare come informazioni, che alcune pubblicità ingannino i consumatori abbindolandoli e forzando paragoni non veritieri e c’è la non tanto remota possibilità che alcuni programmi passino contenuti non adatti a tutte le fasce d’età.
I programmi culturali, che all’inizio della sua diffusione andavano per la maggiore (basti ricordare che grazie ad essa, molte persone con una scarsa scolarità hanno addirittura imparato l’italiano, lingua nazionale, uscendo dalla relegazione dei dialetti regionali) hanno lasciato sempre più spazio a quiz e varietà che per loro stessa definizione hanno il compito di intrattenere e non di informare o condividere informazioni.
Allo stesso tempo è esponenzialmente aumentato anche il tempo di fruizione. In passato, raccogliersi intorno al televisore era un appuntamento relegato alla sera. Al dopo cena. Un modo per riunire la famiglia e intrattenerla con un film o un quiz.
Democrazia partecipata
I tempi di Carosello però sono ormai lontani. Anziani e bambini passano molto più tempo davanti al televisore e nelle fasce orarie più disparate, spesso fin dal primo mattino.
Queste due categorie, sia per tempo di fruizione che per capacità cognitive, sono le più esposte ai rischi derivanti da un uso non congruo della televisione. L’Utelit, nello specifico Associazione Nazionale Utenti Televisivi e Consumatori, mira a salvaguardare tutti gli utenti tv e, ovviamente, in maniera particolare, coloro che non hanno gli strumenti per capire cosa sia veritiero o meno.
I modi per migliorare il prodotto tv sono diversi. In ogni campo si fanno sempre più spazio gli strumenti di democrazia partecipata. Ed è ciò al quale mira anche l’Utelit. Consentire, allora, agli utenti di tv e radio di partecipare in maniera attiva allo sviluppo e all’evoluzione del sistema radiotelevisivo italiano. Ciò non solo per tutelare e monitorarne i contributi, ma anche per salvaguardare le regole che disciplinano il comparto televisivo favorendo, tra l’altro, lo sviluppo del pluralismo.