Nel 1954 la tv fa il suo debutto sul mercato italiano. Negli Stati Uniti, invece, è uno strumento già in voga da una decina d’anni. All’inizio si tratta di elementi molto ingombranti, pesanti e in bianco e nero. Pochi, pochissimi sono i fortunati che lo posseggono. Spesso un solo inquilino in tutto il palazzo e la gente si riuniva tutta intorno a quell’unico televisore per seguire le altrettanto poche trasmissioni. Da quel momento in poi è un continuo susseguirsi di migliorie: nel design, nella tecnologia e nel consumo di massa.
Nuovi design e l’avvento del colore
I televisori diventano più piccoli. I canali si moltiplicano e di conseguenza le trasmissioni. Nasce l’Italia unita da una sola lingua che già di per sé rappresenta una rivoluzione fino a quella più significativa: l’avvento del colore, intorno alla fine degli anni Settanta. Negli anni ’80 poi il mercato si allarga. Accanto ai tre canali Rai arrivano tante piccole emittenti locali che trasmettono, grazie a
un espediente, lo stesso programma su tutto il territorio nazionale. È la fine del monopolio. L’inzio di una nuova epoca in cui la pubblicità abbandona gli spazi dedicati, le trasmissioni come Carosello e inizia a dominare i palinsesti.
Contemporaneamente i modelli di tv diventano sempre di più, più piccoli, rinnovati nello stile e nel design. Su tutti, la Sony introduce un nuovo schermo: il Trinitron, che grazie a una superficie cilindrica e non più sferica, migliora l’immagine e rende il prodotto ancora più appetibile. Nel frattempo nascono altre case di produzione, nuove fabbriche di televisori, e mentre questi diventano oggetti sempre più piccoli, i prezzi inizialmente proibitivi diventano più commerciali.
Si moltiplica il numero degli acquirenti e parte la corsa alla perfezione.
Lentamente gli apparecchi diventano sempre più sofisticati. Le trasmissioni di informazione e cultura lasciano sempre più spazio allo svago e la tv diventa il mezzo d’intrattenimento più diffuso. Ormai non è più necessario andare al cinema per godersi un bel film, ma lo si può fare direttamente e comodamente dalla poltrona di casa.
Per apprezzare maggiormente il lato “cinematografico” del televisore arrivano nuovi modelli e dal formato in 4:3, verso la metà degli anni ’90, si passa ai primi televisori in 16:9. Passano pochi anni e il tubo catodico lascia spazio ai televisori piatti, grazie alla scoperta del plasma e dei cristalli liquidi. Lo spessore dei televisori diventa sempre più piccolo, mentre aumentano le dimensioni degli schermi; le case diventano sale cinematografiche. Arriva l’epoca dell’HomeTheater, dei visori in 3D e degli schermi curvi. Infine arriva Internet: e arriva l’epoca dell’on demand.